“L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza.”
(Papa Francesco, Evangelii gaudium, 88)
Carissimi confratelli, collaboratori e giovani tutti,
iniziamo un anno educativo-pastorale intenso e impegnativo sul tema generatore dell’appartenenza gioiosa alla Chiesa dopo aver centrato lo scorso anno la nostra attenzione sull’incontro personale con Gesù e in vista del prossimo che verterà sul coraggio e la gioia del servizio responsabile.
Sono due le fonti a cui continuiamo ad ispirarci nel cammino di questi tre anni: l’Evangelii Gaudium che costituisce la magna charta del magistero di Papa Francesco e la Spiritualità Giovanile Salesiana allo scopo di interiorizzare ed esprimere i tratti caratteristici più importanti e salienti di essa, lasciandoci provocare dagli ultimi Capitoli Generali in particolare il 25, il 26 e il 27.
Ecco il focus di quest’anno che trova adulti e giovani accomunati in unico cammino educativo e pastorale, sebbene con passi differenti e modalità diversificate:
Casa per molti, Madre per tutti (cfr. EG 288) #nessunoescluso (cfr. EG 3)
Lo slogan e l’hashtag sintetizzano bene la duplice finalità per il 2017/2018: risvegliare in noi una nuova coscienza ecclesiale non esclusiva ma inclusiva ed esprimere un rinnovato senso di appartenenza alla Chiesa, con quella gioia e quella carica d’affetto, ricca di effetti concreti, proprie del carisma di Don Bosco.
Non è un tema “facile”, ma certamente “felice” – direbbe il Beato Paolo VI -, che esige un cambiamento di mentalità e di stile di vita, prendendo le mosse dall’invito di Papa Francesco a maturare un’appartenenza cordiale (cfr. EG 14.98), evangelizzatrice e apportatrice di gioia (cfr. EG 92), intelligente e concreta (cfr. EG 105). E’ un’esperienza che ciascuno di noi in qualche modo ha fatto e che intendiamo proporre ad altri, a coloro che incontriamo, particolarmente ai giovani così assetati di relazioni vere, autentiche e fraterne. Siamo chiamati ad offrire “una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa” (EG 99).
In linea di continuità con l’anno della misericordia, intendiamo nelle nostre opere prolungare l’esperienza della tenerezza e del “vivere e lavorare insieme” (Cost. SDB 49) con rinnovato ardore e vigore.
Siamo sollecitati continuamente a scoprire quanto di anticomunitario e di antiecclesiale c’è in noi (cfr. Cost. SDB 52) e a riconocere che tanti non sperimentano la propria appartenenza alla Chiesa, anche a causa del nostro stile di vita languido, a motivo di “alcune strutture e un clima poco accoglienti in alcune delle nostre parrocchie e comunità” (EG 63).
In questo senso va rivissuta l’esperienza carismatica della Comunità Educativa Pastorale intesa come contesto vitale del processo formativo, il luogo dell’accoglienza e della trasmissione della fede e l’ambito in cui il Sistema Preventivo diventa visibile, vivibile e tangibile. La CEP è l’ambiente concreto in cui valorizzare il tema della relazionalità e della comunione, dove si sperimenta un’immagine di Chiesa fresca, simpatica, attiva, che unisce tutti (consacrati, educatori, famiglia salesiana e giovani) in un ambiente di famiglia, attorno ad un progetto di educazione integrale, capace di rispondere alle esigenze di piccoli e grandi, soprattutto di quanti hanno avuto di meno nella vita. La CEP, come la Chiesa nel suo insieme, in sintonia con il prossimo Sinodo 2018, si confronta realmente e lealmente con i giovani d’oggi, esamina in profondità i criteri di vita per vedere se sono conformi al Vangelo e verifica con coerenza e onestà la qualità del suo agire educativo-pastorale. Il tema è da tutti conosciuto: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
“Attraverso il percorso di questo Sinodo, la Chiesa vuole ribadire il proprio desiderio di incontrare, accompagnare, prendersi cura di ogni giovane, nessuno escluso. Non possiamo né vogliamo abbandonarli alle solitudini e alle esclusioni a cui il mondo li espone” (Instrumentum laboris, p.39). Sentiamo provvidenziale per il nuovo anno questo raccordo tra la proposta formativa sull’appartenenza ecclesiale e il cammino di preparazione al Sinodo. “Sogniamo – infatti – una Chiesa che sappia lasciare spazi al mondo giovanile e ai suoi linguaggi, apprezzandone e valorizzandone la creatività e i talenti” (p.63).
Insieme alla Vergine Maria, “torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti”. A lei “chiediamo che con la sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo” (EG 288).
Buon anno educativo-pastorale e – come martella con forza e convinzione Papa Francesco – “Non lasciamoci rubare…” “la speranza!” (EG 86), “il vangelo!” (EG 97), “l’entusiasmo e la forza missionaria!” (EG 80,109), “la gioia dell’evangelizzazione!” (EG 83), “la comunità!” (EG 92), “l’ideale dell’amore fraterno!” (EG 101).
Catania, 22 agosto 2017
Memoria della Beata Vergine Maria Regina