Inizio la mia condivisione ringraziando di cuore il Signore per il grande dono che mi ha fatto di poter vivere questa breve esperienza missionaria in Tunisia. Tre settimane intense di attività estive (stile “GREST”) nella nostra casa salesiana di Manouba, quartiere residenziale di Tunisi, dove abbiamo una grande scuola e un oratorio festivo.
In questo periodo, seppur breve, ho sperimentato innanzitutto la bellezza, efficacia e universalità del nostro carisma salesiano. Grazie al lavoro appassionato e sacrificato dei confratelli salesiani la nostra casa di Manouba
è diventata una piccola Valdocco, dove ognuno, secondo le proprie possibilità, si prende cura gratuitamente dei suoi fratelli più piccoli. Si respira un clima tipicamente salesiano fondato sui cardini del nostro Sistema Preventivo (eccezion fatta per la religione). Basti pensare che c’è un vero e proprio gruppo animatori, formato da circa venticinque ragazzi musulmani, dal quale quest’anno sono stati scelti 5 educatori un pò più grandi che coordinassero le attività sotto la super visione dei salesiani. Nessuno animatore improvvisato ma tutti formati durante l’anno.
A loro si aggiungono una coppia di volontari italo-tunisini in pensione che si occupano di cucinare ogni giorno
un’ottantina di pasti. Una coppia cristiana encomiabile che da ai ragazzi una bellissima testimonianza.
I ragazzi sono un centinaio e molti provengono dalle periferie più povere. È bellissimo ammirare la stima che le loro famiglie hanno nei confronti dei salesiani, frutto di un lungo e paziente percorso educativo. Tutto questo è un piccolo grande miracolo se si pensa che stiamo parlando di un contesto integralmente musulmano. La Chiesa tunisina è ancora in embrione ed è costituita per la maggior parte da persone provenienti dall’estero. Nonostante ciò sono molti i tunisini che stanno iniziando un percorso di fede cristiana e un buon numero negli ultimissimi
anni ha ricevuto il Battesimo. In quest’opera di evangelizzazione un ruolo importante è ricoperto dalla Famiglia Salesiana che conta anche di due comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice. Ho avuto la gioia di conoscere quasi tutte le nostre consorelle presenti in Tunisia ed ho sperimentato in prima persona il clima di fraternità che caratterizza
la nostra famiglia salesiana tunisina. Sono sicuro che Don Bosco è orgoglioso di vedere i suoi figli e le sue figlie che ogni giorno spendono la loro vita in questa opera di evangelizzazione ed educazione della gioventù tunisina. È un esempio concreto e lampante di come la testimonianza di vita e l’amore fraterno siano molto più incisive di mille catechesi.
Diceva San Francesco ai suoi frati: «Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole».
Dario Spinella