Il 14 dicembre 1892 il vicario generale di Messina mons. Giuseppe Basile, annunziò all'arcidiocesi e all'archimandridato che papa Leone XIII avrebbe elevato alla porpora cardinalizia l'arcivescovo Giuseppe Guarino. Il 16 gennaio 1893 si celebrò il Concistoro segreto nel quale furono creati 14 nuovi cardinali, tra cui Giuseppe Guarino. Papa Leone XIII volle esplicitamente dichiarargli: "La vostra scelta me l'ha ispirata Dio, solo Lui, esclusivamente Lui".
Il Concistoro semipubblico fu tenuto il 18 gennaio 1893 e il card. Guarino ricevette la berretta rossa e la mozzetta dal Pontefice. Il 19 gennaio 1893, nel Concistoro pubblico, il card. Guarino ricevette l'imposizione del galero e l'assegnazione del titolo presbiterale di San Tommaso in Parione. Il 26 febbraio 1893 il novello porporato tornò a Messina via mare col traghetto Toscana, e fu accolto con festeggiamenti trionfali organizzati dall'instancabile vicario generale mons. Giuseppe Basile. Uno dei periodici dell’epoca annotava che “l’avvenimento ha superato l’aspettativa. L’accoglienza del nostro Cardinale è stata addirittura un trionfo. Messina intera d’ogni colore e di ogni gradazione rendeva omaggio all’illustre porporato reso ormai benemerito per tanta eccellenza d’animo e di cuore”.
Il Card. Guarino ricevette con animo sereno ed umile la nomina, come traspare in una lettera a mons. Celesia, che a nome dell’episcopato siciliano aveva scritto al Pontefice per ringraziarlo di avere nominato cardinale il Guarino:
“L’indirizzo al S: Padre mi ha riempito di confusione. E poi a dirmi che sia dolente di non aver detto tutto quello che suggeriva il cuore! E ben dice il cuore, perché mi ha sempre amato con tenerezza di padre e l’affetto fa stravedere sempre. Ah! Mio eminentissimo padre! E qual cosa di buono egli vede in me per meritar tanto affetto?”