Nino diviene e si afferma come una voce che annuncia in vari modi e con vari mezzi la sua esperienza di Amore.
Il 15 marzo 1979, ha la possibilità di leggere una delle sue poesie, in diretta, in una radio locale, il conduttore, una volta conosciuta la sua storia, lo invita a un collegamento quotidiano. Tante persone si sentono toccate dalle sue parole, dai suoi versi, dalla sua esperienza; vogliono mettersi in contatto con lui, gli telefonano, gli scrivono, lo vogliono conoscere di persona e, quindi, lo vanno a trovare. La casa di Via Manzoni diviene meta di un andirivieni di persone, decine al giorno, gruppi ecclesiali, di associazionismo, di preghiera. Quella cameretta è troppo piccola per contenere il grande afflusso di gente che vuole conoscere Nino, che vuole parlargli, che vuole un confronto, una buona parola. Anche la stampa si interessa del caso di questo giovane, della sua storia che appare come la trama di un appassionante film.
La carta stampata, i media, contribuiscono a far varcare i confini nazionali, da varie parti del mondo arrivano lettere, richieste degli scritti, richieste di preghiere.
Ogni giorno, il cognato Paolo, che è anche postino a Modica, congna decine e decine di lettere per Nino, da ogni parte del mondo. Paolo sarà per Nino un altro angelo custode, lo accudirà, lo porterà in giro per la Sicilia, per l’Italia e fuori dall’Italia. Lourdes, Medjugorie, Loreto, alcune delle tappe che vedono la significativa presenza di Nino, luoghi mariani, dove ha la possibilità di parlare delle meraviglie che lo hanno toccato, della Grazia che lo ha investito, dell’Amore di Dio.
L’archivio epistolare di Nino conta più di ottomila lettere ricevute, almeno altrettante sono quelle che lui ha scritto. Per testimoniare, per annunciare, per consolare, per dare forza a chi, come lui aveva incontrato la via della Croce ma che, come lui era chiamato ad abbracciare la Croce per unirsi alle sofferenze e alla Resurrezione di Cristo.