I giornali e i mass media si occuparono largamente della notizia che annuncia la dipartita al cielo di Nino, “ci ha lasciati il Santo di Modica” fu uno dei titoli, giunsero messaggi di partecipazione e di cordoglio da ogni parte del mondo.
Un rilievo particolare fu dato al Testamento Spirituale di Nino, dalla lettura a margine del funerale, che lasciò nei presenti sentimenti di profonda commozione e di gratitudine al Signore per il dono di Nino, alla successiva pubblicazione, in migliaia di copie, divenne per tanti uno scrigno prezioso contenente il messaggio di fede di Nino.
Agli occhi umani, secondo la ragione, sembra impossibile coniugare gioia e sofferenza, sono termini che si usano, di norma, in forma antitetica, dissonante.
Nino ci ha abituato a uscire da schemi precostituiti. Ci ha posto e ci pone ancora degli interrogativi.
Come mai una vita che sembrava distrutta, annientata dal dolore, riesce a trasformarsi in un inno alla vita, un inno alla gioia, un perenne canto di lode al Signore? Perché un uomo che ha solo la quinta elementare, con poca istruzione, diviene un “caso” studiato dai dotti, esaminato con attenzione per la profondità del messaggio teologico, intervistato da giornali e televisioni, ascoltato come maestro di fede e di vita?
Come è possibile che un Istituto Secolare, i cui membri sono chiamati a inserirsi pienamente nelle varie realtà umane con competenza e qualità, a svolgere una missione che ha come campo il mondo intero, uomini chiamati a una vita attiva, qualificata e qualificante, accolga un tetraplegico e, addirittura, lo fa divenire un’icona di testimonianza, un modello da imitare? Perché sentiamo un defunto più vivo che mai e percepiamo la sua esperienza come un continuo monito ad accogliere e rispettarla vita? Perché ciò che all’apparenza doveva essere la negazione della gioia, della serenità, che avrebbe portato chiunque a maledire e inveire, è stato uno dei canti più belli alla gioia che viene da Cristo? Un inno di lode riconoscente alla misericordia di Dio?
Perché di Nino diciamo che è morto in “odore di Santità”?
La risposta ci è data anche dal suo Testamento Spirituale.
“Ecco tutto è compiuto. Padre, nelle Tue mani affido il mio spirito”. Con queste parole di Gesù Nino apre il suo scritto. E continua descrivendo la scena da lui vista molte volte in dormiveglia, la sua preparazione all’incontro con il Signore. L’invito a fare festa, a rendere lode, per questo figlio che in tuta e scarpette corre verso casa, la Casa dove ad attenderlo c’è un Padre buono e misericordioso. Il Testamento è un continuo ringraziamento al Signore che ripercorre l’esperienza umana di Nino, l’abbraccio della pesante Croce che la vita gli aveva riservato ma che diventa mezzo di salvezza dopo la scoperta dell’Amore di Dio avvenuta dopo dieci anni di tenebre. Il racconto degli avvenimenti importanti della personale storia di Salvezza, i fatti, le persone, le esperienze, la chiamata, la vocazione, le gioie e i dolori.
“Ecco, amo tutti, tutti mi vogliono bene ed io continuerò dal Cielo la mia missione. Vi scriverò dal Paradiso. Non lasciatemi senza fare niente… La Vergine Maria mi è stata sempre accanto e la vedo nella presenza di mia mamma, sempre pronta, attenta ad ogni mio lamento, pronta a confortarmi, ad asciugare le mie lacrime,a curare le mie ferite. La vedo qui Maria, ai piedi del mio letto come ai piedi della Croce a soffrire per il figlio infermo, al capezzale per accarezzare il proprio figlio malato. Si, o Madre, grazie perché sono per Te il Tuo Gesù e Tu, o Maria, la mia Mamma. Stammi vicino nell’ora della morte e portami da Gesù. In questo momento tanto desiderato, l’incontro con il Signore; finisce la vita terrena e comincia la Vita, la vera Vita, quella che non finisce mai più…Non piangete, siate lieti nel Signore. Come dice Don Bosco, vi aspetto tutti in Paradiso. Alleluia, Gesù è il Signore.”
Il 3 marzo 2012 si ha l’pertura della Causa di Beatificazione presso la Diocesi di Noto (SR) alla presenza di S.E Mons. Antonio Staglianò, del Rettor Maggiore dei Salesiani don Pascual Chavez, del Postulatore per la Causa dei Santi della Famiglia Salesiana don Pierluigi Cameroni.