Il 20 febbraio, a un mese dalla testimonianza di Roma, Padre Cerruto, confessore e amico, si reca a trovare Nino, siamo nella settimana Santa. Nino gli consegna tre quaderni, con il desiderio che fossero pubblicati in un libro da intitolare "All’ombra della croce". Don Salvatore torna a trovarlo nuovamente il 26 e in quest’occasione Nino manifesta la volontà di affidargli il suo Testamento. Lo stesso giorno le condizioni di salute precipitano verso il peggio e si opta per il ricovero, dopo un paio di giorni di ricovero ospedaliero si dispone la sua dimissione dal nosocomio e il rientro a casa; Nino affida al confessore una grande busta gialla contenente il Testamento. Si assicura che Rosetta abbia preparato la tuta e le scarpette, desidera che questo sia l’abbigliamento con il quale vuole intraprendere la corsa verso il cielo, dopo 39 anni di immobilità vuole finalmente correre, libero, felice.
Si prende cura di dare un ultimo saluto a ciascuno dei suoi cari, la casa diventa meta di tanti amici che vogliono salutare Nino. Alle 23.00 dell’1 marzo, Nino sussurra alcune parole, Rosetta è colei che riesce a decifrare le parole, affannate, sospirate: “Vedo il Signore, vedo la Madonna!”
Alle otto del 2 marzo 2007, Nino si incammina verso la Casa del Padre. Il viso assume un aspetto sereno, si direbbe felice. Migliaia di persone vanno a dare l’ultimo saluto, a dire un grazie a colui che, da tantissimi, è chiamato il Santo di Modica.
Il giorno seguente i funerali si svolgono nel cortile dell’Oratorio salesiano, una folla immensa partecipa alla Celebrazione. Tutto segue quanto Nino desiderava, la Parola di Dio, i canti, la banda che intona l’inno a don Bosco. Presiede il Vescovo di Noto S.E.Mons. Malandrino, concelebra il predecessore S.E.Mons. Nicolosi, tanti sacerdoti salesiani e diocesani, l’Ispettore don Perrelli e molti membri dei vari Gruppi di Famiglia Salesiana. Un momento particolarmente toccante è la lettura che don Salvatore fa del Testamento Spirituale di Nino.