Presentazione oggi lunedì 20 novembre al Teatro don Bosco, villa Ranchibile, del volume: “IL VALORE DELLA PARITA’ Diciannovesimo rapporto sulla scuola cattolica in Italia ELS-La Scuola, Brescia, 2017”.
A Presiedere Mons. Michele Pennisi, responsabile della Conferenza Episcopale Siciliana per la scuola; moderatore don Giuseppe Costa, responsabile delle scuole salesiane della Sicilia; introduzione di Giuseppe Zanniello, Università di Palermo.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti regionali delle più importanti associazioni del settore: la Fidae-Federazione Istituti di Attività Educative, la Fism, Federazione Italiana Scuole Materne, l’AGeSC, Associazione Genitori Scuole Cattoliche, l’Age, Associazione Italiana Genitori, la FOE, Federazione Opere Educative.
Il volume era già stato presentato a Roma il 24 ottobre 2017, nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, da Mons. Nunzio Galanitno, Segretario Generale della CEI e da Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Il Rapporto esamina il tema della parità al punto di vista del suo “valore”, sia in termini ideali (pluralismo, libertà di scelta educativa, competitività e miglioramento continuo) che materiali (costi della scuola statale e non statale a confronto, risparmio per lo Stato, incidenza sul sistema nazionale di istruzione). Non è dunque solo la scuola cattolica ad essere oggetto del Rapporto, ma l’intero sistema della scuola paritaria, di cui comunque la scuola cattolica è componente maggioritaria.
Abbiamo chiesto al prof. Giuseppe Zanniello anticipazioni su alcuni temi del rapporto e della iniziativa siciliana.
Innanzitutto, quali sono i temi affrontati nel rapporto?
“Il Rapporto affronta l’argomento dal punto di vista giuridico, pedagogico, economico, sociale, con numerosi contributi di esperti del settore e documenta alcune esperienze concrete di scuole cattoliche paritarie, che testimoniano la qualità del loro servizio; si chiude con la sintesi dei principali dati statistici sulla scuola cattolica in Italia nell’anno scolastico 2016/2017”.
Perché questo tema, ormai vecchio dal punto di vista cronologico è ancora così attuale?
“Dobbiamo partire dalla legge n. 62 del 2000 che ha introdotto in Italia la parità scolastica; da allora il sistema nazionale di istruzione si compone di scuole statali e paritarie, entrambe impegnate ad assicurare il medesimo servizio pubblico”.
E cosa è successo o non è successo finora?
“A causa della crisi economica in corso, il valore della parità scolastica spesso viene misurato solo in termini economici. Le domande ricorrenti sono: quanto costa un alunno di scuola statale? Quanto costa un alunno di scuola non statale? Quanto risparmia lo Stato o la Regione finanziando direttamente o indirettamente le scuole paritarie? A quanto dovrebbe ammontare la voce del bilancio dello Stato o della Regione per un equo rimborso ai genitori che contribuiscono a pagare gli stipendi agli insegnanti delle scuole paritarie secondo il contratto nazionale di lavoro? Se chiudessero tutte le scuole paritarie quanto costerebbe allo Stato farsi carico dei loro alunni? Ecc”.
Ed invece?
“Invece, il valore della parità scolastica è anche e soprattutto ideale. Serve a garantire ai genitori la libertà di scelta educativa, evitare forme di monopolio stimolando invece un confronto pedagogico per una crescita qualitativa di tutte le scuole pubbliche (statali e paritarie), essere concreta espressione di quella sussidiarietà di cui parla la Costituzione italiana”.
E questo studio cosa aggiunge al dibattito?
“Un confronto concreto e reale tra esperienze in atto anche in altre nazioni europee ove la concorrenza tra pubblico e privato contribuisce a una maggiore qualità del servizio di tutto il sistema educativo?”.
E a livello siciliano?
“La situazione si fa più complessa sia per le maggiori competenze che il nostro Statuto autonomistico ci offre in materia, non sempre pienamente realizzate, sia per le notevoli inadempienze che si sono accumulate negli ultimi anni. Non a caso è prevista alla presentazione la presenza di rappresentanti istituzionali della Regione Siciliana”.
(in palermo.blogsicilia.it)